Il progetto vuole coinvolgere i giovani a riflettere attorno al tema del “consenso”, diretto ad analizzare la cultura dello stupro, ossia l’insieme dei comportamenti, dei pensieri e delle norme socialmente accettate che contribuiscono a plasmare una società in cui le violenze sessuali sono tollerate e costruire insieme una cultura fondata sul consenso, la comunicazione e il rispetto reciproco, in cui nessuna persona debba imparare a difendersi. Una cultura in cui “no” significa “no”, un silenzio significa “no”, e solamente “sì” significa “sì”. La “cultura dello stupro” costituisce un retroterra culturale, ampiamente condiviso, in base al quale la violenza è percepita come sexy e la sessualità come violenta, per cui si abbraccia l’idea che l’uomo sia strutturalmente un predatore e la donna una preda sessuale (Buchwald et al. 1993: v): l’intervento progettato vuole fare emergere e riflettere su quanto questa cultura si trovi nei nostri comportamenti quotidiani. Obiettivo è quello di creare contenuti, testi/audio/video o immagini, per una campagna di comunicazione diretta ai loro coetanei, da veicolare sui social – ambiente oggi maggiormente frequentato dal target di progetto -.
Obiettivo del progetto:
Creazione e lancio CAMPAGNA SOCIAL Ritraendo qualsiasi spaccato di vita che il singolo pensa possa contribuire ad esprimere il concetto di CONSENSO. Verrà pubblicata una campagna con relativa caption e copy, rivolta al target giovani 18-35 anni, mediante profili social.
Progetto realizzato con il contributo della Fondazione Carisbo